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Ventotene, esperienze magiche in un’isola imperiale

ventotene

Tra le coste laziali e quelle campane sorge Ventotene, una bellissima isola vulcanica, già molto frequentata in età romana, specie a scopi di confino politico.

La storia ha poi sempre lambito le sue coste, poiché anche nel periodo fascista mantenne questo ruolo. Proprio qui è stato inoltre firmato il Manifesto di Ventotene, un documento cruciale a testimonianza del sogno di un’Europa libera, unita e solidale.

Un giro in barca indimenticabile

Sono diverse le compagnie che offrono un giro in barca dell’isola, spesso anche per mezza giornata. Questa prospettiva è meravigliosa per godere delle caratteristiche naturali di Ventotene, nonché per apprezzare approdi unici come la spettacolare vasca Giulia. Si tratta di un bacino scavato già in epoca romana ricavato tra i frastagliati scogli a picco sul mare, nella vicina isola di Santo Stefano. Il nome di questa incredibile piscina naturale si deve a Giulia, sfacciata e provocatoria figlia dell’imperatore Augusto, qui relegata con pesanti accuse di adulterio.

Tra un tuffo e l’altro, o nei momenti di pausa, per approfondire l’affascinante figura di questa trasgressiva matrona romana potete leggere il bel romanzo “La pedina di vetro” di Antonella Tavassi La Greca. Il libro si apre proprio a Ventotene, con i pensieri di una malinconica Giulia confinata lontano dalla frizzante vita politica romana.

I resti di Villa Giulia

Sempre legati alla figlia dell’imperatore Augusto sono i resti archeologici di questa suggestiva villa, costruita a picco sul mare nel promontorio di Punta Eolo. Tra le aree la cui destinazione d’uso è più comprensibile si trovano le terme, con la tipica suddivisione in calidarium, frigidarium e tiepidarium a seconda della temperatura delle acque.

Anche se non capirete esattamente la funzione di ogni singolo frammento murario, il luogo possiede una magia tale che è impossibile non restarne affascinati, se non altro per il magnifico panorama offerto. I più appassionati si compiaceranno inoltre dell’abilità costruttiva romana, il cui portento ingegneristico è ben espresso dalla serie di strutture digradanti sul mare.

Per avere un’idea di quali materiali dovessero poi decorare questa sontuosa residenza, dove l’ingresso per la servitù era assolutamente schermato e i nobili patrizi potevano godere di una vista aperta sul mare scintillante, visitate il Museo Storico Archeologico di Ventotene.

Non solo mare…ma anche campagna!

Ventotene è giustamente celebre per la qualità delle sue acque, fortunosamente ancora non battute dal turismo di massa, ma meritano una visita anche le sue ricche campagne.

Nell’entroterra andate alla scoperta delle suggestive Cisterne Romane, raggiungibili a piedi in pochi minuti, a partire da piazza Castello. Queste imponenti strutture furono allestite dai Romani per preservare l’acqua piovana, essendo Ventotene sprovvista di riserve di acqua dolce. Potrete scendere nella Cisterna di Villa Stefania, estesa per ben 700 metri quadri, come pure nella massiccia Cisterna dei Detenuti, con un’ampiezza di più di un chilometro quadrato. Divertitevi anche a rintracciare graffiti, disegni e scritte che testimoniano la vivacità abitativa di queste spelonche artificiali. Alcuni di questi tratti sono stati apposti da monaci, altri da detenuti qui deportati in epoca borbonica.

Sempre lontano dalla costa potete visitare l’azienda agricola “Cinque Tomoli”, a punta Pascone. Questa intraprendente attività consente anche, stagione permettendo, di visitare i bei campi di lenticchie. Può sembrare stravagante, ma la lenticchia di Ventotene è una specialità locale, con proprietà organolettiche uniche. Assaggiate la superba zuppa di lenticchie alla ventotenese, una vera prelibatezza!

Le spiagge più belle dell’isola

Sono tantissime le spiagge ventotenesi, nonostante la ridotta estensione dell’isola. Alcune di queste sono raggiungibili solo mediante barche taxi, ma ne esistono di splendide con una logistica più semplice.

Potrete raggiungere a piedi, ad esempio, la baia di Cala Nave, protetta da blocchi di tufo e fornita di ombrelloni e lettini. Dal porto raggiungete invece Cala Rossano, un piccolo lido sabbioso ideale per trascorrere una giornata senza troppi spostamenti.

Nella suggestiva Parata Grande si arriva invece solo grazie a degli scalini scolpiti nel tufo, mentre gli amanti della sabbia a ciottoli troveranno il loro paradiso nella bella Parata della Postina, dove la geologia si è divertita a creare fantasie di archi rocciosi.

Il Museo della Migrazione…unico nel suo genere!

Questo piccolo ma intrigante museo, associato all’Osservatorio Ornitologico di Ventotene, è dedicato allo studio degli uccelli che dall’Africa migrano verso l’Europa.

Attraverso modelli a grandezza naturale delle specie, corredati da tante informazioni e curiosità, il Museo della Migrazione si pone come punto privilegiato per studiare un fenomeno cruciale del bioritmo mondiale. La terrazza panoramica sul mare offre inoltre uno scorcio d’eccezione!

Alla ricerca di street art

Ventotene ha ospitato diverse edizioni di “Blue Flow”, un festival di arte muraria che ha coinvolto tante personalità come Titti Fruhwirth, Diamond e Gojo.

Con i loro graffiti, ispirati al confino imposto dal regime fascista, gli artisti hanno contribuito a riattualizzare il tema, donando anche all’isola una nuova veste contemporanea.

Tutti a tavola!

Nel meraviglioso scenario del porto romano di Ventotene, un bacino scavato nel tufo, si trova “Un mare di sapori” (via Porto Romano, 3). In questo bellissimo locale potrete consumare un abbondante aperitivo, con calici di vino locale e tanti piatti tipici da degustare. Non perdete il crostone con le lenticchie, oppure le divine cozze e cicerchie! Sempre per l’aperitivo, un altro locale da consigliare è “Il giardino” (via Olivi, 45), ma sedetevi rigorosamente in terrazza! Anche l’annesso ristorante è molto buono, anche se non proprio economico. Una vista spettacolare la regala anche “La terrazza di Mimì” (piazza Castello, 7), a strapiombo sulla spiaggia di Cala Nave.

Gli amanti di carne o pesce alla griglia dovrebbero invece provare  “Da Benito” (via Pozzillo), con tanti ingredienti semplici e freschissimi. Se ricercate invece qualcosa di più sofisticato, optate per la panineria fusion Hobo (via del Muraglione, 44), dove gli hamburger sono celestiali.

Anche se satolli da tanto buon cibo, non potete infine perdere gli scoppiettanti dopocena ventotenesi. Da provare quello che tutti chiamano abitualmente il Chiosco (il cui vero nome, però, è “Il gabbiano”, nella suggestiva Cala Rossano) dove si servono ottimi cocktail e si balla al ritmo dei successi della stagione!

Nelle vicinanze: escursione al carcere di Santo Stefano

Costruito sull’omonima isola, questo carcere è stato realizzato el 1795 su progetto di Francesco Carpi. Secondo i disegni dell’architetto, un solo guardiano poteva controllare tutto il complesso, essendo provvisto di un colpo d’occhio su tutte le celle.

Nonostante la straordinaria posizione, a picco sul mare, la vista era preclusa ai detenuti, costretti a guardare solo verso l’interno dell’edificio. Dai prigionieri borbonici agli oppositori del regime fascista, migliaia sono state le persone qui deportate, tra cui anche Sandro Pertini. Un luogo non solo di struggente bellezza naturale dunque, ma anche profondamente intriso di storia moderna.

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