in

Samarcanda, tra turismo e religione

Samarcanda palazzo moschea
Fonte Istock

Samarcanda per noi è il titolo e la musica coinvolgente di una bella canzone di Roberto Vecchioni, ma per buona parte del mondo islamico è molto di più. Questa città situata nella repubblica asiatica dell’Uzbekistan, infatti, è un centro religioso importante e la ricchezza di moschee che sorgono sul suo territorio lo conferma. Situata da secoli al centro di tutte le vie commerciali d’Asia, non ha una vera vocazione turistica – salvo quella legata ai pellegrinaggi.

Gli occidentali che si recano qui, lo fanno cercando antiche magie orientali e meditazione. È un turismo molto spirituale quello che attira qui le persone, anche se non sono musulmane. Ma c’è molto da vedere e da fare anche a livello sensoriale e prettamente vacanziero. Andiamo a scoprire insieme il mito della “fortezza di pietra”.

Samarcanda vie palazzi
Fonte Istock

Come arrivare e come muoversi a Samarcanda

Il nome Sama Arqand vuol dire appunto “fortezza di pietra” e si riferisce alle sue origini nel VII secolo, quando era già una capitale protetta contro gli assalti nemici.  Per raggiungerla dall’Europa bisogna arrivare in aereo e atterrare prima a Mosca o in Cina e quindi prendere le coincidenze per l’aeroporto di Samarcanda che si trova a pochi chilometri dal centro.

I trasferimenti avvengono rapidamente con i bus navetta e con i taxi, che conducono direttamente in città. Dentro Samarcanda potete muovervi senza problemi con gli autobus urbani e ancora con i taxi, che sono un po’ più cari ma non inaccessibili. Il centro va girato preferibilmente a piedi, ma meglio di giorno e mai da soli.

Cosa vedere a Samarcanda

Il centro turistico di Samarcanda si suddivide in tre zone ben precise: il Registan, il sito di Afrasiab e i Mausolei. Il Registan è la zona delle moschee, una gigantesca piazza sulla quale si affacciano le tre grandi scuole coraniche, o madrasse. A ovest, la madrassa di Ulug Bek (che risale al XV secolo) ed è interamente decorata con mosaici a tema astronomico; a est, la madrassa Sherdar e accanto a questa la madrassa Tillakari, entrambe del XVII secolo con decorazioni dorate e portici che conducono a cortili di preghiera. Dietro le madrasse sorge il grande mercato all’aperto Bazar Siyob, assolutamente da visitare.

Le moschee più importanti della città sono tre: Hazrat-Hizr, Hoja e il capolavoro artistico di Bibi Khanum. Se Hoja è affascinante con i suoi alabastri scolpiti, e Hazrat è la più monumentale posta in cima a una collina con scalinata artistica, la moschea di Bibi Khanum è uno spettacolo di mosaici e ceramiche. Risalente al 1404, si presenta con una facciata altissima e interamente decorata a mosaico e un portale alto come un palazzo di cinque piani che custodisce l’ingresso.

Dietro il grande bazar si trova il sito archeologico di Afrasiab, l’antica Samarcanda. Si estende per 2 km e comprende affreschi e mosaici del VII secolo oltre a una sepoltura millenaria che secondo tradizione locale contiene il corpo del Profeta Daniele, figura presente sia nella Bibbia che nel Corano. I Mausolei sono otto grandiose sepolture, più o meno ben conservate, tra le quali spiccano per bellezza e maestosità Gur-e Amir e Sha-i Zinda (la Reggia dei Re Viventi). Anche la tomba di Daniele – Khoja Donyor- rientra in questo percorso architettonico.

Cosa vedere nei dintorni

Parlare di “dintorni” non è corretto perché i luoghi turisticamente interessanti fuori da Samarcanda si trovano a più di un’ora di strada. Se avete a disposizione pochi giorni, dedicateli dunque tutti alla città senza cercare altro. Ma se restate una settimana o quindici giorni, aggiungete a Samarcanda anche qualche visita ad altre città uzbeche. Tashkent, ad esempio, la capitale. una città ricca di musei, di parchi e di moschee ma anche di locali all’occidentale in cui divertirsi e comprare.

Bukhara, altra città caratterizzata da un grandioso complesso religioso, quello di Kalyan. Potreste anche restare nelle vicinanze e a circa un’ora da Samarcanda visiterete Sharisabz, città natale dell’imperatore Tamerlano che viene ricordato anche dalle altissime mura di Palazzo Ak Serai, da una statua e dalla Cripta di Tamerlano. Interessante bazar anche in questo centro.

Cosa e dove mangiare

I piatti tipici della regione di Samarcanda sono semplicissimi: riso bollito con carne, focaccia da intingere nelle salse speziate e spiedini di carne. Ma la cucina uzbeka è molto varia e si trova anche nei ristoranti di Samarcanda (kebab di pollo, il fagottino di cipolla, ottimi formaggi e yogurt da favola; niente alcolici ma ottimo té).

Per mangiar bene a Samarcanda, non manca la scelta. Molti i ristoranti di specialità locali ma in centro si può anche mangiare all’occidentale, specialmente negli hotel e nei ristoranti convenzionati con questi. Tra i tanti noi vi suggeriamo: Labi G’Or, un caffé-ristorante segnalato come ottimo dai viaggiatori che lo hanno provato e situato nel Registan; Karimbek, indicato come il più gustoso per quanto riguarda i piatti nazionali; Samarkand Restaurant che offre anche possibilità di piatti internazionali insieme a quelli locali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Glasgow palazzo

Glasgow, capitale culturale scozzese

Abbazia di Kylemore

Abbazia di Kylemore: una storia d’amore nel cuore dell’Irlanda