Pietrapertosa è una delle tante prove che la Basilicata esiste ed è bellissima!
Piccolo borgo in provincia di Potenza, Pietrapertosa conta circa 1000 abitanti e, con i suoi 1088 m di altitudine, è il paese più “alto” della regione. Fa parte dell’associazione I Borghi più belli d’Italia e non poteva davvero essere altrimenti considerando la sua felicissima condizione geografica: un gioiello roccioso incastonato nelle Dolomiti Lucane, fa parte del Parco regionale di Gallipoli Cognato ed è il luogo perfetto per gli amanti dei paesaggi montani e rupestri.
L’elemento naturale che più caratterizza Pietrapertosa è proprio la sua roccia, immobile eppure in questo caso così vitale. Questo paesino è stato costruito direttamente sulla roccia e da essa è completamente circondato. Sono rocce arenarie dai nomi fantasiosi che derivano dalle forme che sembrano assumere (l’incudine, la Civetta, la Grande Madre, per citarne alcune). Anche le numerose scalinate che arricchiscono il borgo sono state ricavate scavando nella viva roccia.
Il suo nome deriva da una grande pietra forata da parte a parte che si trova all’ingresso di Pietrapetosa e che aveva dato al borgo l’antico nome di Pietraperciata, dove perciata sta per bucata, forata, poi divenuta pertosa.
La sua origine si perde nella storia dei tempi e conosce varie dominazioni, a iniziare dai Pelasgi, che la fondarono, passando per i Greci, i Saraceni, che costruirono il Castello, i Normanni e gli Svevi. Il fascino di Pietrapertosa sta anche nell’aver conservato intatta la sua antica fisionomia medievale
Indice
Cosa vedere a Pietrapertosa
Tanto per comunicare, notevole è la presenza di case signorili nelle quali ci si imbatte risalendo da Via Garibaldi, a cui fanno da contraltare quelle popolari, ovviamente più umili e modeste. Si arriva così al cuore del borgo, il quartiere arabo. L’Arabata già dal nome dichiara la sua discendenza saracena ed è la parte più antica della città. È fatto di stradine strette e tortuose e in salita. Sorge ai piedi del Castello.
Il Castello Normanno-Svevo è nel punto più alto di Pietrapertosa. Fu edificato dai Saraceni intorno al X secolo e poi fu utilizzato dai Normanni e dagli Svevi. Dopo un periodo in stato di forte abbandono, ha subito una serie di interventi di restauro e ora è un sito molto visitato.
La Chiesa di San Giacomo (o Chiesa Madre) è una chiesa di stile romanico del 1400 circa con annessi campanile e cripta.
Il Convento di San Francesco risale alla seconda metà del Quattrocento e nelle sue immediate vicinanze troverete anche la Chiesa di San Francesco.
Il Volo dell’Angelo
Per chi è in cerca di emozioni forti o anche più semplicemente per chi vuole visitare Pietrapertosa guardandola da un’altra prospettiva, quella dell’altezza per la precisione, un’esperienza assolutamente da fare è quella del Volo dell’Angelo. Si vola in massima sicurezza, da soli o in coppia, da Piatrapertosa a Castelmezzano, altro borgo meraviglioso, arrivando a una velocità massima di120 km/h e con il privilegio raro di poter ammirare le Dolomiti Lucane dominandole dall’alto.
Il Percorso delle 7 pietre
Un’altra iniziativa molto bella lega ancora Pietrapertosa a Castelmezzano. Il Percorso delle 7 pietre è una passeggiata di due km e di circa novanta minuti. Nato dalla fantasia e dalle credenze popolari, queste sono state raccolte e messe per iscritto dal giornalista lucano Mimmo Sammartino, che le racconta nel suo Vito ballava con le Streghe.
Le tradizioni di Pietrapertosa
La festa tradizionale più famosa è sicuramente quella del Mascio. Essa si tiene la prima domenica che segue il 13 giugno, giorno in cui si festeggia Sant’Antonio da Padova. Si tratta di un rito di antichissima origine che culmina in un matrimonio degli alberi. Si individua il Mascio, l’albero più alto (un cerro), che viene tagliato, e qualche giorno dopo viene tagliata la Cima, ossia la regina, che viene scelta invece tra gli agrifogli. I tronchi verranno trasportati in paese, dove la festa continuerà tra musica e riti religiosi e pagani.
Nel mese di agosto invece, dal 10 al 12, Sulle tracce degli Arabi anima il rione dell’Arabata, che per tre giorni regala un’atmosfera orientaleggiante, fatta di balli, mercatini e cibo.
Pietrapertosa è comunque una meta turistica per 365 giorni all’anno, per cui non mancano gli eventi anche nelle stagioni meno calde. Ricorderemo allora Sapori d’Autunno, che si svolge tra il 31 ottobre e l’1 novembre, e la Festa di Santa Lucia, il 13 dicembre, durante la quale si prepara la Cuccia, una pietanza tipica del luogo fatta di legumi, che viene distribuita alla fine della messa.
Cosa mangiare a Pietrapertosa
Tipica del periodo di Carnevale è la Rafanata, una frittata molto sostanziosa fatta con rafano e pecorino, la cui ricetta subisce delle leggere variazioni a seconda della zona in cui viene preparata.
Ma la cucina lucana è famosa in generale per i suoi insaccati e per i suoi formaggi (stagionati e non) e per la cultura della carne, dove spiccano le ricette a base di agnello e di capretto.