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Olimpia, la città dei giochi per gli dèi

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Olimpia (Olymbía in greco moderno), centro antico tra i più importanti della Grecia continentale, ha ospitato per secoli non solo la celebre tradizione dei giochi, ma anche complessi apparati cultuali.

Le sue colossali rovine attirano ogni anno appassionati di storia, sport e archeologia, desiderosi di camminare sul suolo che vide nascere la competizione agonistica più prestigiosa di tutti i tempi.

Lo stadio, un monumento-simbolo

La maggior parte delle gare in onore di Zeus si svolgevano proprio all’interno di questo antichissimo stadio, percorribile oggi in tutta la sua lunghezza. Non è difficile immaginare la folla di spettatori, in antico, disposti sulle gradinate per assistere alle competizioni, visibili sin dalle pendici dell’attiguo monte Crono.

Per avere un’idea della capienza antica, pensate che questa struttura poteva contenere fino a 50.000 persone! Una gran moltitudine di uomini dovette dunque susseguirsi in questo magnifico scenario, per tutto l’arco di tempo in cui si tennero i Giochi Olimpici (dal 776 a.C. al 393 d.C., quando l’imperatore Teodosio ne decretò la fine).

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Il maestoso tempio di Zeus

Una volta dinnanzi alle rovine di questa colossale struttura, in calcare locale, potrete affermare di aver visitato quanto resta del più rinomato santuario del mondo antico. Quest’area, già adibita a scopi cultuali in età tardo-micenea, mantenne per tutta l’antichità un primato religioso.

All’interno di questo magnifico tempio, una scala conduceva ad una galleria sopraelevata dove era possibile soffermarsi su una delle meraviglie del mondo antico, ossia lo splendente Zeus scolpito da Fidia, l’artista più rinomato della Grecia classica. L’opera è andata distrutta, ma le testimonianze letterarie rendono possibile immaginarla come una poderosa figura maschile seduta su trono, con le parti nude in avorio e rivestita di oro e stoffe preziose. Un capolavoro assoluto, meta di pellegrinaggio anche in età romana, quando furono diversi i generali a inchinarsi dinnanzi alla maestria di questa strabiliante immaginazione del divino.

Questa foto di Olimpia antica (Archaia Olympia) è offerta da TripAdvisor.

L’Heraion di Olimpia, un antico tempio dorico

Questo accattivante edificio, imponente anche nelle sue rovine, è l’emblema di uno dei momenti cruciali dello sviluppo architettonico greco. Momento di transizione dal legno alla pietra, l’Heraion conservava ancora nel 176 d.C., quando fu visitato dal viaggiatore Pausania, una preziosa colonna in legno di quercia appartenente alla prima fase del tempio.

Sia l’Heraion che il tempio di Zeus dovevano inoltre evidenziare la stretta correlazione, nel mondo greco, tra competizioni agonistiche e celebrazione delle divinità. Le due sfere erano infatti assolutamente compenetrate, tanto che riportare una vittoria nella gara lasciava accostare il vincitore agli dèi.

Quando si immagina il complesso svolgimento dei giochi olimpici non bisogna quindi riferirsi a sole gare sportive (corsa, lancio del disco, pugilato ecc.) ma anche a fastose processioni che dovevano sfilare per tutto il centro cittadino, come pure a canti di preghiera e articolate cerimonie religiose.

Il Museo Archeologico, uno scrigno di capolavori

Impossibile visitare il sito senza soffermarsi sulle meravigliose sculture e i preziosi manufatti conservati all’interno di uno dei musei archeologici più sensazionali dell’intera Grecia. L’allestimento moderno, le vetrine curate e i numerosi pannelli non rendono che ancora più istruttiva l’esperienza!

Tra i capolavori imprescindibili figurano, tra tutti, i frontoni del tempio di Zeus. Questi due apprestamenti, in scintillante marmo pario, narrano due dei miti fondamentali per la città. Il frontone orientale illustra infatti la vicenda della sanguinosa corsa su carri tra Enomao e Pelope, l’eroe locale, mentre in quello occidentale si fronteggiano in un’accesa schermaglia Centauri e Lapiti, un popolo leggendario. La figura centrale di Apollo, a dirimere la controversia, è una delle sculture più raffinate mai prodotte! Vi conquisteranno anche l’Hermes con il piccolo Dioniso in braccio, la cui attribuzione al famoso Prassitele è oggetto di controversia, come pure l’evocativo casco di Milziade. I più piccoli rimarranno invece affascinati dalla grande mole di piccoli cavallini di bronzo, dedicati per secoli nelle strutture sacre di Olimpia.

La moderna Olimpia

Il centro moderno sorto su queste prestigiose rovine non vanta particolari attrazioni o bellezze. L’edilizia è piuttosto anonima, come pure la media dei locali e dei negozi. Lo shopping si limita infatti a una serie di gadget sul tema olimpico, ma oltre a calamite e statuette è difficile che troviate prodotti più esaltanti.

In genere, a causa delle grandi ondate di flussi turistici, i prezzi sono anche piuttosto rincarati, soprattutto per quanto riguarda il pernottamento. Qualora non optiate per il campeggio allora, di gran lunga l’opzione più conveniente, potete risparmiare alloggiando nel comodo Hotel Pelops (Varela, 2), forse l’unica struttura ad Olimpia ad avere un rapporto qualità/prezzo molto buono e una media delle tariffe calmierata!

Nelle vicinanze: un calice alla Olympia Land Winery

L’Olympia Land Winery (Koskina, 1) è una delle aziende agricole più premiate della Grecia continentale. Ben tenuta e con una gestione familiare attenta e calorosa, questa realtà che coniuga la fattoria alle vigne immerge il visitatore nello spettro genuino dei sapori tradizionali della Grecia più autentica.

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