Lampedusa è tante cose insieme, ma una prima di tutte le altre: una suggestiva terra di confine. Appartenente all’arcipelago delle Pelagie, in provincia di Agrigento, è l’ultimo lembo di Italia prima del blu definitivo del Mediterraneo e guarda dritta in faccia i colori, le gioie e i dolori africani.
Indice
- 1 Lampedusa e l’arcipelago delle Pelagie
- 2 Un’isola di storia e leggende
- 3 Cosa fare a Lampedusa?
- 4 Godersi il mare caraibico
- 5 Alla scoperta di dammusi e fortini
- 6 Scoprire riserva e aree protette
- 7 Provare ad avvistare i delfini
- 8 Assaporare il cibo lampedusano
- 9 Noleggiare uno scooter per visitare l’isola
- 10 Fare una capatina all’isola di Linosa
- 11 Le spiagge di Lampedusa
- 12 Come arrivare a Lampedusa
Lampedusa e l’arcipelago delle Pelagie
La cosa che più colpisce di Lampedusa è il fatto che una terra così piccola sia in grado di contenere tante bellezze e contraddizioni. Se da un lato infatti c’è la Lampedusa raccontata dai telegiornali, dall’altro c’è invece un’isola di struggente bellezza.
Lampedusa misura poco più di 20 chilometri quadrati ed è la quinta per estensione delle isole siciliane. Insieme alle isole di Linosa e di Lampione forma l’arcipelago delle Pelagie, in provincia di Agrigento. E’ facile capire da dove provenga il nome dell’arcipelago. Pelagie, secondo l’etimologia greca, significa “isole d’alto mare”. Lampedusa dista infatti 205 chilometri da Porto Empedocle e 167 chilometri da Ras Kaboudja (Tunisia).
Una curiosità? Geologicamente parlando, Lampedusa e Lampione fanno parte della placca africana. Solo Linosa – di origine vulcanica – appartiene alla placca eurasiatica. Questo le rende uno dei rari casi di arcipelago transcontinentale, come le Canarie.
Un’isola di storia e leggende
Secondo una leggenda siciliana, gli abitanti di Lampedusa discendono da due donne sopravvissute a un naufragio. Giunte sull’isola, si innamorarono di due monaci qui presenti, con cui si sposarono dopo che questi ultimi ebbero rinunciato ai voti.
Una leggenda romantica, non c’è che dire! Ma la verità è che Lampedusa è stata abitata fin dai tempi antichissimi, in virtù della sua posizione centrale nel Mediterraneo. I Romani vi costruirono un insediamento stabile per la lavorazione del pesce e del “garum” (una salsa sempre a base di pesce), mentre per i Saraceni Lampedusa fu approdo sicuro nelle scorrerie piratesche.
L’isola visse vicende alterne per tutti i secoli successivi, passando di mano in mano. Fu ceduta alla famiglia Tomasi nel 1630, meno di un secolo dopo fu colonizzata da francesi e maltesi e persino un principe russo tentò di acquistare l’isola per la zarina. In sostanza, però, Lampedusa fu abitata soprattutto da agricoltori e pescatori provenienti anche da Pantelleria. Per questo anche sull’isola delle Pelagie troviamo i dammusi, le tipiche costruzioni pantesche.
Nonostante la sua posizione strategica durante la Seconda Guerra Mondiale, bisogna aspettare gli anni Sessanta perché l’isola venga dotata di linea telefonica, centrale elettrica e aeroporto civile. La sua fama a livello mondiale arrivò però a seguito di un incidente: il lancio di due missili SCUD verso l’istallazione radio americana LORAN sull’isola. I missili, lanciati su volontà del colonnello libico Gheddafi, finirono in mare, ma l’episodio rese Lampedusa famosa in tutto il mondo. La fama portò così con sé il suo fratellino minore: il turismo. E per Lampedusa si aprì una nuova fase storica che dura ancora oggi.
Cosa fare a Lampedusa?
Mare, storia, cultura, natura e buona cucina… A Lampedusa le cose da fare non mancano di certo. A parte forse gli amanti del freddo e del trekking, che a Lampedusa non troverebbero pane per i propri denti, per tutti gli altri divertimento e relax sono assicurati.
Godersi il mare caraibico
Con le sue spiagge di sabbia candida, le sue calette rocciose e il suo paesaggio brullo, Lampedusa è la meta ideale per chi ama rilassarsi in riva al mare. L’acqua è limpida, il clima mite praticamente tutto l’anno e i fondali trasparenti: un paradiso! Non a caso, alcune delle spiagge dell’isola sono insignite del titolo di più belle d’Italia.
Anche immersioni e snorkeling sono attività molto praticate.
Alla scoperta di dammusi e fortini
I dammusi sono una tipica architettura dell’isola. Importante dalla colonizzazione pantesca tra Settecento e Ottocento, sono costruiti in pietra locale e possono avere il tetto a botte oppure a spiovente. Se ne trovano resti in tutta l’isola, mentre altri sono stati restaurati e riadattati alla vita moderna. Il più famoso e antico è il Dammuso Casa Teresa, dove la Regione Sicilia ha realizzato un’area archeologica per mostrare come si viveva in passato sull’isola.
Di storia più recente, ma non per questo meno affascinante, sono i fortini. Li troverete soprattutto nei pressi del porto e risalgono alla Seconda Guerra Mondiale, quando servivano a proteggere dai bombardamenti e ad avvistare il nemico.
Scoprire riserva e aree protette
La riserva naturale “Isola di Lampedusa” è stata istituita nel 1995 e si estende per 338 ettari, comprendendo sia aree dell’entroterra che della costa. In particolare, tutela le aree di nidificazione delle tartarughe marine caretta caretta. Lampedusa è infatti uno dei rari siti del Mediterraneo dove questa specie depone le uova! Legambiente si occupa della tutela dei nidi, mentre il centro di recupero del WWF è dedicato al recupero e salvataggio delle tartarughe.
Le isole Pelagie sono anche parte dell’Area Marina Protetta istituita nel 2002. E’ un baluardo per la tutela del patrimonio di biodiversità dell’arcipelago, soprattutto per quanto riguarda i cetacei e le tartarughe. La sede offre ai visitatori informazioni, mostre e fotografie.
Provare ad avvistare i delfini
Come abbiamo visto, Lampedusa è un’isola molto ricca per quanto riguarda la fauna. Perché allora non provare ad avvistare anche i delfini? Le acque delle isole Pelagie ne accolgono diverse specie ed è possibile vederli circumnavigando l’isola con un’escursione in barca, oppure durante la traversata verso l’isola di Linosa.
Assaporare il cibo lampedusano
C’è poco da fare, la cucina siciliana è una delle più apprezzate della penisola e Lampedusa non fa eccezione. La posizione centralissima nel Mediterraneo, le influenze arabe e africane e la ricchezza naturalistica si rispecchiano anche nei sapori del cibo, una combinazione di pesce fresco e prodotti tipici dell’isola. I ristorantini non mancano!
Noleggiare uno scooter per visitare l’isola
Per muoversi a Lampedusa è consigliatissimo lo scooter! Pur essendo piccola, l’isola è infatti abbastanza lunga e questo rende gli spostamenti a piedi chilometrici. Le automobili potrebbero creare problemi di parcheggio, soprattutto nei periodi di alta stagione, mente lo scooter è perfetto per godersi l’isola. Meglio prenderne uno con le ruote alte, perché molti tracciati sono sterrati.
Fare una capatina all’isola di Linosa
Linosa è la sorellina minore di Lampedusa. Di origine vulcanica, ha coste più rocciose e meno morbide di Lampedusa ed è perfetta per chi vuole staccare completamente la spina per qualche giorno. Perché non valutare di prendervi uno o due giorni per visitarla e viverne le atmosfere? Potete arrivare a Lampedusa con l’aereo e da lì prendere il traghetto.
Le spiagge di Lampedusa
Come abbiamo già visto, Lampedusa è in primo luogo un paradiso di mare. Ce n’è davvero per tutti i gusti, dalle distese di sabbia bianca come farina alle minuscole calette di scogli. La costa sui versanti nord e ovest tende ad essere più alta, mentre quella a sud e sud est presenta le spiagge di sabbia. Vediamo insieme alcune delle migliori!
- Isola dei Conigli. La spiaggia dei Conigli è la più grande dell’isola, nonché la più famosa. La spiaggia candida e il mare cristallino le hanno valso nel 2013 il titolo di “Spiaggia più bella del mondo” su TripAdvisor. Situata all’interno della riserva naturale “Isola di Lampedusa” e sito di nidificazione delle tartarughe, ha orari di accesso limitati (dalle 8.30 alle 19.30) e bisogna tenere conto delle restrizioni (ad esempio, non si possono fare picnic o grigliate).
- Cala Pulcino. Non è molto distante dalla Spiaggia dei Conigli ed è altrettanto suggestiva. E’ situata all’interno di un canalone che si apre sul mare e circondata da grotte e anfratti, e regalerà momenti di assoluto relax.
- Spiaggia della Guitgia. E’ la seconda di Lampedusa per estensione ed è una delle più frequentate, per via della sua posizione comoda e vicina al centro abitato.
- Cala Greca. E’ una minuscola caletta, meno frequentata rispetto ad altre spiagge più celebri. questo la rende il rifugio ideale per chi cerca una spiaggia selvaggia, a contatto con la natura.
- Tabaccara. La si può raggiungere solo via mare ed è situata a poca distanza dall’isola dei Conigli. Il mare azzurrissimo la fa sembrare una splendida piscina di acqua salata.

Come arrivare a Lampedusa
Nonostante la posizione isolata, Lampedusa è collegata con la terraferma in modo abbastanza comodo.
Lampedusa si può infatti raggiungere via mare grazie ai collegamenti da Porto Empedocle (Agrigento), affidati alla compagnia marittima Siremar (8 ore) e con gli aliscafi della Ustica Lines (4 ore).
Voli diretti per Lampedusa sono garantiti in estate da Milano Malpensa, Orio al Serio, Parma, Bologna, Fiumicino e Pisa. Durante tutto l’anno, l’isola è inoltre collegata con voli interni con Catania e Palermo.