Gubbio, una delle realtà più intriganti della splendida Umbria, è nota come la “città dei matti”. Questo curioso soprannome le viene dal carattere dei suoi abitanti, così allegri e scanzonati da passare per un po’ svitati. Se decidete di visitare questo centro potrete prendere anche voi l’ambita “patente da matto”, assegnata sin dal lontano 1880.
Tra una visita al Duomo e un sorso di vino, raggiungete la fontana del Bargello (la “fontana dei matti”, secondo la tradizione popolare) e girate per tre volte attorno a questo monumento. Lasciatevi spruzzare da un cittadino egubino con un po’ d’acqua e sarete anche voi legati a questa frizzantissima città!
Indice
- 1 La scenografica piazza Grande
- 2 Il Museo Civico del Palazzo dei Consoli, la grande storia umbra
- 3 Il Duomo, un salto nel Medioevo
- 4 Gubbio, San Francesco e il lupo
- 5 L’archivio della Terra: escursione alla Gola del Bottaccione
- 6 Cosa mangiare a Gubbio, tra materie prime eccezionali e tradizione
- 7 Nelle vicinanze: il maestoso Castello di Civitella Ranieri
La scenografica piazza Grande
Questa magnifica piazza è una delle più stupefacenti d’Italia. Affacciata a strapiombo su una vallata verdissima, spicca per la maestosità delle sue architetture.Una specie di giardino pensile pietrificato insomma, su cui si staglia il superbo profilo del Palazzo dei Consoli, simbolo della città e icona del potere medievale.
Il lucidissimo pavimento, soprattutto se imbevuto dai raggi del tramonto, regala prospettive magiche per gli appassionati di fotografia. Cercate di visitare questo luogo magico al crepuscolo o la mattina presto, quando la fitta vegetazione circostante rilascia un intenso profumo e l’assenza di folle garantisce un colpo d’occhio indimenticabile.

Il Museo Civico del Palazzo dei Consoli, la grande storia umbra
Una volta entrati all’interno del Palazzo dei Consoli sarete accolti da una moltitudine di reperti archeologici, dipinti e ceramiche.Da non perdere le importantissime Tavole egubine, fiore all’occhiello della collezione esposta. Si tratta di sette tavole bronzee su cui sono incisi i cerimoniali di lustrazione, purificazione ed espiazione volti a proteggere la città di Gubbio.
Oltre alla grande importanza che rivestono nella sfera del sacro, questi manufatti sono eccezionali anche per il linguaggio impiegato, ossia l’antichissima lingua umbra.
Il Duomo, un salto nel Medioevo
Realizzato nell’ampio arco cronologico tra il 1194 e il 1350, il Duomo è una tappa imperdibile per chiunque ami l’arte e l’architettura.La maestosa semplicità della struttura, liscia e asciutta nella sua sobrietà, si contrappone alle coloratissime vetrate delle finestre, intarsiate di storie e vicende mitiche.
Il bel Crocifisso ligneo del XIV secolo troneggia sull’altare centrale, mentre le cappelle laterali sono disseminate di tele pregiate. Aggiratevi in questa affascinante chiesa con o senza mappa, perdendovi in un caleidoscopio di storia e arte capace di stregare ogni visitatore, agganciandolo a un’atmosfera di tempi tramontati di indiscutibile fascino.
Gubbio, San Francesco e il lupo
Molti sono i legami che collegano Gubbio al patrono d’Italia, San Francesco da Assisi. Proprio in questo borgo, infatti, si sarebbe svolto secondo la tradizione l’incontro con il lupo.Alla vista del feroce e famelico animale San Francesco, invece di spaventarsi, avrebbe esclamato: “Vieni qui, frate lupo, io ti comando dalla parte di Cristo che tu non facci male né a me né a persona”. Il lupo allora, mansueto come un agnello, si sarebbe avvicinato al Santo per farsi accarezzare.
La religiosità autentica e genuina che si respira in questo centro permea ogni edificio, esplodendo in occasione di particolari manifestazioni come il presepe vivente allestito ogni anno, durante le festività natalizie, nel Quartiere di San Pietro.Aggiratevi anche tra le numerose bancarelle, tra dolciumi classici come i cantucci, assaggiando specialità tipiche come i ceci tostati.
L’archivio della Terra: escursione alla Gola del Bottaccione
Poco distante dal centro di Gubbio è possibile spingersi in una delle escursioni più interessanti del panorama centro-italico. La Gola del Bottaccione, infatti, con le sue ripidissime pareti verticali sospese tra il monte Igino e quello della Foce, offre una sequenza stratigrafica dal Giurassico all’era Terziaria.
Gli amanti dei fossili possono sperare di scorgerne qualcuno, oltre che tentare di chiarire le cause dell’estinzione dei dinosauri. L’ipotesi della caduta di un meteorite sulla superficie terrestre è stata infatti supportata dal rinvenimento, in questo sito, di uno strato di roccia ad altissima concentrazione di iridio.
Questo materiale, diffuso nello spazio, è invece rarissimo sul nostro pianeta. A partire da questa eccezionale scoperta si è dunque originata la teoria del drammatico impatto, con conseguente distruzione di ecosistemi, di una o più rocce “spaziali” sulla Terra.
Cosa mangiare a Gubbio, tra materie prime eccezionali e tradizione
Le antichissime ricette della scuola culinaria egubina offrono tanti piatti saporiti e gustosi. Provate gli aromi pungenti del tartufo, impiegato nei primi sia nella versione nera che nella bianca, specie nei caratteristici stringozzi, un tipo di pasta lunga irregolare. In alternativa, anche il sugo d’oca è un condimento eccezionale! Tra i secondi, assaggiate il buonissimo Friccò all’egubina. Si tratta di un mix di carni bianche (pollo, anatra, agnello e coniglio) prima stufate e poi insaporite con erbe aromatiche e pomodoro.
Mangiate questo piatto tipico accompagnandolo con l’altrettanto antica crescia, una specie di focaccia cotta sotto la cenere del cosiddetto panaro, ossia una lastra di ferro battuto.
Nelle vicinanze: il maestoso Castello di Civitella Ranieri
Proprio nei pressi della strada che collega Gubbio ad Umbertide si trova uno dei luoghi più pittoreschi dell’Umbria.
Questo imponente castello, circondato da un fitto bosco secolare, è protetto da altissime mura che richiamano gli scontri qui avvenuti, tra cui la celebre riconquista dello stesso operata da Ruggero II Ranieri detto Kahn, come i tanti condottieri valorosi di origine orientale.