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Delfi, la città sacra degli oracoli

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Delfi (Delphí in greco moderno), posta scenograficamente su un crinale del monte Parnaso e immersa in una natura ancora selvaggia, racchiusa com’è tra rocce alte ed impervie, vanta alcune delle rovine più celebri al mondo. Proprio qui fu costruito infatti il più celebre santuario apollineo dell’antichità, un luogo speciale dove gli dèi discorrevano con gli uomini, in uno degli scambi tra parole e offerte più affascinanti di tutto il mondo antico.

Nonostante oggi sia una meta piuttosto turistica, con file di pullman inerpicate nella stretta via d’accesso al sito archeologico, Delfi mantiene inalterato il suo grande impatto emotivo.

Visitare il “centro del mondo”

Tra le rovine dell’antica Delfi il visitatore è accolto in quello che per gli antichi era il centro del mondo, il luogo preciso dove era avvenuto l’incontro tra le due aquile liberate da Zeus agli antipodi della terra.

Qui era sorta una delle aree sacre più venerate nel corso dei millenni, alimentata da un filone mitico sempre fecondo. Altre leggende volevano infatti che, dopo aver sconfitto uno spaventoso serpente, Apollo si fosse insediato nell’area. Dio del vaticinio e della profezia, attraverso un oracolo dispensava responsi sia ad ambasciatori di città-stato, re e importanti figure politiche, sia a comuni cittadini in cerca di una risposta ai propri affanni quotidiani.

Prima di entrare nell’area archeologica, consultate gli orari di apertura con attenzione, essendo soggetti a notevoli variazioni in base alla stagione. Affascinante d’inverno, con le cime imbiancate di neve, Delfi è splendida anche in estate, avvolta tra ulivi e cipressi. Se la visitate in quest’ultimo periodo, cercate di entrare la mattina presto per evitare sia fastidiose code, sia la probabile afa.

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Percorrere la via Sacra

Una volta acquistato il biglietto di accesso sarete immediatamente introdotti nella splendida cornice della via Sacra, ossia il principale diverticolo di accesso alle strutture cultuali di Delfi.

Punteggiata di basamenti di statue, monumenti e offerte votive, oggi non è che il pallido eco di quanto doveva apparire in età classica. Mentre camminate, provate a rievocare non solo le fastose cerimonie, ma anche il fulgido sfavillio di tutti quei doni votivi in oro, argento e bronzo oggi perduti.

Il santuario di Apollo, tra le rovine della storia

La dimora dell’oracolo possiede ancora oggi un fascino speciale, intatto nel possente stile dorico che lo caratterizza. Affacciato sulla stupefacente vallata, era il luogo dove venivano esposte le offerte ed esercitati tutti i rituali, compreso quello della divinazione. La tradizione vuole che la prima struttura fosse stata costruita in rami di alloro, la seconda in cera e piume, la terza in bronzo e la quarta da due architetti leggendari, Trofonio e Agamede, aiutati dallo stesso Apollo.

Dell’interno del tempio è sopravvissuto ben poco, ma alcuni autori antichi ricordano alcuni graffiti iscritti nelle pareti. Tra questi, sono celebri gli aforismi “Conosci te stesso” e “Tutto con moderazione”. Doveva inoltre ardere, dinnanzi alla statua di culto del dio, un braciere alimentato da una fiamma perpetua. Provate a chiudere gli occhi e immaginare questa splendida atmosfera!

Il teatro, immagine simbolo della cultura greca

La cultura del teatro ha sempre costituito un settore fondamentale delle modalità di partecipazione alla vita pubblica in Grecia. La magnifica struttura delfica, ben preservata nonostante risalga al IV secolo a.C., offre anche degli scorci magnifici sul paesaggio circostante.

Salite nell’ultima scalinata e godete del panorama mozzafiato ai vostri piedi! Estasiati da una vista senza paragoni, pensate anche che proprio su queste gradinate dovevano tenersi, ogni quattro anni, le musicali Feste Pitiche in onore del dio Apollo.

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Il santuario di Atena e la tholos

Del tempio dedicato alla dea della saggezza e della sapienza si conserva ben poco, anche a causa dei numerosi terremoti subiti dall’area. È incantevole però la vicina piccola tholos, ossia una struttura circolare dalle proporzioni armoniche perfette, la cui funzione è tuttora ignota. L’effetto coloristico di questa vivace architettura è un capolavoro dell’abilità tecnica greca. Si combinarono infatti marmo pario, pentelico e calcare blu di Eleusi in un gioco cromatico di estrema efficacia.

I tesori del Museo Archeologico

Sono tanti i capolavori ospitati in questo piccolo ma ricco museo. L’opera più celebre, onnipresente in qualsiasi manuale di storia dell’arte, è sicuramente l’ “Auriga di Delfi”. Questa preziosa scultura, raffigurante un giovane ancora in atto di stringere le briglie, è stata definita dallo studioso Ernst Gombrich “una convincente rappresentazione di un essere umano, di meravigliosa semplicità e bellezza”.

Passeggiando nelle sale sarete poi travolti dalla miriade di offerte votive restituite dagli scavi del sito come elmi, monete, gioielli, statuette e armi.

Nelle vicinanze di Delfi: la deliziosa Arachova

Poco distante da Delfi, sempre circondato dalle imponenti montagne, si trova uno dei paesi più belli dell’intera Grecia.

Arachova infatti sembra il set di un presepe, con i tetti spesso imbiancati di neve e l’aria frizzante anche d’estate. Celebre per le tante chiese bizantine che punteggiano la sua estensione, con affreschi ben conservati, Arachova è ideale anche per una cena a base di carne e vino locale.

Se amate le escursioni, ricordate che siete all’interno del Parco Nazionale del Parnaso, dove potrete esplorare i sentieri ombreggiati dagli abeti di Cefalonia e sperare di avvistare aquile, avvoltoi, scoiattoli e tassi.

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