Sperlinga è un balcone sul cuore della Sicilia. Dalla cima del monte su cui è arroccata vi sembrerà di vedere l’intera isola ai vostri piedi e non siete tanto lontani dalla realtà, dato che il piccolo paese (meno di 800 abitanti!) sorge nel punto di congiunzione tra le catene montuose dei Nebrodi e delle Madonie.
Sperlinga fa parte di quella Sicilia “anomala”, di eredità normanna, il cui dialetto somiglia più al valdostano che all’ennese. La gente qui ha capelli chiari e occhi celesti e cognomi che rimandano ad antichi cavalieri crociati. E naturalmente qui c’è uno dei castelli più belli di Sicilia. Oltre al castello, vi diamo altri quattro validi motivi per spingervi fin quassù.

Indice
Il castello nella roccia
Il castello di Sperlinga sorge direttamente dal corpo roccioso del monte con il quale è quasi totalmente fuso. Si entra infatti da una galleria scavata ai piedi della rocca – oggi adibita a museo vivente, dove potrete trovare anche artigiani all’opera e venditori di souvenir. Edificato tra i secoli XI e XII dai Normanni che avevano appena ripreso possesso della Sicilia araba, questo castello si dimostrò una fortezza valida durante guerre e assedi nel corso dei secoli successivi.
Dal 1658 in poi divenne proprietà dei duchi di San Silvestro e in seguito del barone Nicosia. All’interno del castello sono stati ritrovati elementi che fanno pensare ad un suo uso per studi astronomici, un orologio solare e una serie di grotte. Di recente viene utilizzato per matrimoni e cerimonie ed è possibile salire ad ammirare il panorama mozzafiato dalla terrazza merlata, dopo essersi arrampicati su una ripida scala di pietra.

Il borgo rupestre
Tutto intorno al corpo del castello sorgono una serie di abitazioni letteralmente scavate nella roccia. Oggi quasi del tutto chiuse, furono abitate per secoli (fino al 1960) grazie alla proprietà della pietra arenaria che manteneva gli interni caldi in inverno e freschi in estate. Oggi si pensa di rivalutarli a scopo turistico.
La storica foto di Robert Capa
Se vi trovate a Sperlinga fatevi indicare dove si trova Contrada Capostrà. E una volta sul posto guardatevi intorno. Se il paesaggio vi sembra familiare forse è perché lo avete visto nella foto -divenuta storica- scattata da Robert Capa dopo lo sbarco degli Alleati in Sicilia, nel 1943: un anziano pastore siciliano indica con il bastone la via al giovane militare americano. Quel pastore, “don Cicciu u Massaru”, ovviamente non c’è più ormai da moltissimo tempo e forse nemmeno il soldato … ma la poesia di quell’immagine è ancora qui, tra queste colline.
Artigianato antico
Tra le peculiarità di Sperlinga ci sono delle opere di artigianato che sembrano essersi fermate nel tempo, al medioevo dei Normanni. Si tratta dei bellissimi tappeti che vengono ancora filati a mano con tecniche antichissime, i telati di legno mossi con le braccia e con i pedali. Se potete acquistateli, sono colorati e unici nel loro genere e si chiamano “frazzate”.
I dintorni di Sperlinga
Da Sperlinga si possono raggiungere in breve tempo località affascinanti come Gangi, Nicosia, Leonforte, Castelbuono e il Parco delle Madonie con le sue cime dolomitiche e i bellissimi altipiani boscosi.