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Ancona, le attrazioni di un gioiello sull’Adriatico

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Ancona, capoluogo delle Marche, traccia la sua geografia già a partire dal nome. Ankòn, infatti, significa gomito in greco e ricorda la fondazione di questa incantevole città da parte di un gruppo di esuli provenienti da Siracusa, fuggiti dalla spietata tirannia di Dionisio. Il gomito a cui il manipolo aveva fatto riferimento era il promontorio del Colle Guasco, simile per la forma all’arto umano, dove i fuggitivi avevano trovato riparo.

Da allora, Ancona è cresciuta arricchendosi di monumenti notevoli e irradiando una forte vocazione marinara, riflessa anche nell’ottima cucina locale.

Passeggiare nella misteriosa piazza del Plebiscito

Questa bella piazza, inserita nel fitto tessuto del centro storico cittadino, è forse il punto di ritrovo più amato dagli anconetani. Lo spazio è schermato da una serie di edifici di grande pregio architettonico, a loro volta ornati da statue, capaci di catturare da mille angolature lo sguardo dello spettatore.

Oltre alla chiesa di San Domenico, progettata alla fine del Settecento, si affastellano anche il Palazzo Mengoni Ferretti, la simbolica Torre Civica e il rinascimentale Palazzo del Governo. A ovest di quest’ultimo noterete anche la Loggia dei Mercati, una struttura tardo-gotica, come pure il Palazzo Benincasa.

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Celebre è poi, all’estremità, la statua del papa Clemente XII. Questa scultura è talmente rilevante nell’immaginario collettivo che la piazza è anche chiamata, più brevemente, piazza del Papa.

Non manca neppure una sfumatura dark. Proprio adiacente alla statua è infatti possibile osservare una fontana decorata con una serie di effigi. Si tratta delle teste decapitate degli anconetani giustiziati proprio in questo luogo, ricordate nella pietra.

La Cattedrale di San Ciriaco, il simbolo di Ancona

Per raggiungere questo sobrio e abbagliante edificio bisogna inerpicarsi su una stradina tortuosa e panoramica, con scorci paesaggistici sulla costa adriatica. Una volta in cima, sarete abbagliati dalla pietra locale, dalle sfumature bianche e rosa, della Cattedrale di San Ciriaco in stile bizantino-romanico e risalente al XII secolo. Il portale gotico, con la sua geometrica decorazione, è uno degli esempi più belli in Italia. Il luogo di culto si imposta però su una precedente struttura di età romana, un tempio dedicato alla Venere Euplea, protettrice dei marinai.

All’interno della Cattedrale non mancate di osservare la statua di una Madonna alla quale la tradizione popolare attribuisce poteri miracolosi. Secondo la leggenda, infatti, questa scultura avrebbe più volte salvato la città dalla peste.

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Un tuffo nella storia al Museo Archeologico Nazionale

Questo importante museo custodisce, in un percorso organizzato in 23 sale tematiche, la cultura materiale del territorio marchigiano. Tra pettini in osso, pesi da telaio, armi e altri oggetti d’uso quotidiano riscoprirete la profondità cronologica delle Marche, capaci di garantire accoglienza sin dall’età preistorica.

Piazza della Repubblica, uno sbocco sul mare

Il crocevia di culture, viaggiatori, merci e navi che per secoli hanno affollato la vita cittadina anconetana risorgono nel maestoso scenario di Piazza della Repubblica.

Sul suo lato occidentale è ben visibile il porto, utilizzato già in età romana. Proprio da qui partì ad esempio, per muovere alla conquista dell’antica provincia della Dacia, l’imperatore Traiano nel 115 d.C. Questa figura storica, così centrale per le sorti della storia occidentale, è ricordata anche nel cosiddetto “Arco di Traiano” eretto per commemorare il suo trionfo nel II secolo d.C., ancora stante all’estremità nord del molo. Le proporzioni aggraziate e slanciate, rispetto alla norma, rendono questo monumento ancora più apprezzabile.

Lo stoccafisso all’anconitana, un piatto imperdibile!

Il mare è il punto focale di questa città e come tale si riflette anche nella gastronomia locale. Tra i tanti piatti deliziosi, da provare assolutamente è il celebre stoccafisso all’anconitana. Per garantire la sopravvivenza della ricetta originale, è stata perfino istituita un’Accademia con il compito di vigilare sulla sua preparazione!

La qualità del pesce ricorda i commerci anseatici di Ancona, con le navi che tornavano cariche di stoccafissi molto diffusi nei fondali nordici. La tradizione esige una cottura molto lenta, con patate tagliate in pezzi grossi, odori e un abbondante uso di vino e olio.

Un’escursione sul Monte Conero

Questa bellissima montagna, inserita nel Parco Naturale Regionale, è caratterizzata dal verde intenso della macchia mediterranea. Con i suoi pendii scoscesi sul mare, regala anche un contrasto cromatico tra i più accesi del centro Italia. Il panorama, che si voglia guardare il mare luccicante o il versante della montagna, è sempre eccezionale.

I sentieri sono inoltre ben segnalati e facili da seguire, con difficoltà piuttosto basse e dunque adatti a tutte le esigenze.

Assaggiare la caratteristica crocetta

Gli anconetani hanno soprannominato “crocetta” questo mollusco, tecnicamente noto come garagolo. Il sapore è ottimo e potrete gustarlo crudo, solo spruzzato con limone, o in porchetta. Quest’ultima variante prevede l’aggiunta di aglio, finocchio tritato e rosmarino.

Accompagnate il piatto con un calice di vino bianco e raggiungerete picchi di felicità culinaria!

Nelle vicinanze: ascesa al Tempio del Valadier

La salita è piuttosto impegnativa, ma questo splendido tempietto incastonato nelle grotte di Genga vale tutta la fatica. Voluto da papa Leone XII nel 1828, la chiesa mostra una suggestiva pianta ottagonale e un superbo tetto in lastre di bronzo.

Ricordate solo di portare con voi acqua o il necessario per uno spuntino, poiché in cima non è presente nessun punto vendita. In compenso, lo scenario di pace e silenzio è davvero spirituale!

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